Apnea e arrampicata: la montagna per spiegare il mare nelle parole di manolo

Ce la metto sempre tutta per provare a spiegare i motivi profondi per cui faccio apnea e per cui sono arrivato a rivoluzionare la mia vita attorno a questa disciplina, ma non sono mai davvero sicuro di riuscire con le parole a fare onore a quello che sento.

Quest’anno ho iniziato ad avvicinarmi al mondo dell’arrampicata. L’ho fatto perché sospettavo ci potesse essere un legame profondo tra questa disciplina e quella che conosco meglio.

Non sono ancora abbastanza esperto su uno dei due versanti per coglierlo appieno, ma ascoltando un intervista di Manolo, un grande pioniere dell’arrampicata, ho capito che un legame profondo c’è.

Ci sono dei passaggi che hanno risuonato tanto con quella che è la mia esperienza in apnea, in cui si potrebbero tranquillamente sostituire le parole “montagna” e “arrampicata” con “mare” e “apnea”.

“La montagna ti da una grande possibilità: ti denuda completamente. E’ come se tu fossi sempre davanti a uno specchio, ma non puoi spegnere la luce e andare a letto. Sei davvero con te stesso, ti misuri con te stesso. L’importante è il percorso che fai.”

“La montagna mi ha regalato quell’immensa sensazione di libertà, […] il fatto di poter decidere, ed assumermene completamente la responsabilità.”

“E’ normale avere paura. Nella società abbiamo paura di sbagliare, di essere giudicati […] di essere noi stessi. In montagna non possiamo permetterci questo, perché esiste una paura, che è sempre quella anche di morire. Ed è facile forse combatterla, perché lí si agisce. L’azione ti porta a trovare soluzioni, a fare piccoli errori ma ad imparare, continuare, ed andare avanti. Sei obbligato a farlo.”

“Mi auguro davvero che molti possano trovare una passione, perché può travolgere ma può anche aiutare, può salvarci la vita. Io sono stato davvero fortunato ad aver trovato una passione, a viverla, e a poter vivere di questo.”

“L’arrampicata mi permette pulizia fisica e mentale. Non è che pretenda di evitare l’inevitabile, però mi aiuta a scendere un po’ più lentamente, a vivere un po’ più dolcemente quello che rimane, e la quotidianità.”

Sono sicuro che questo tipo di parallelismo trascenda le discipline in questione, che sia qualcosa di molto più grande, profondo e universale, proprio di tutte quelle situazioni che ci portano a vivere intensamente, in contatto con noi stessi e con la natura.

Intervista: https://youtu.be/3uou-Zlx-BM?si=-abBR6rjAl_EYM5y

Autore: Francesco Corucci, fondatore di Deep Instinct Freediving ASD
Data: 29/10/2023
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